LA DIRETTIVA 133

è
una risposta ad un’esigenza e a una domanda più volte e lungamente manifestata dagli studenti e dalle loro associazioni cioè aprire gli edifici scolastici oltre l’orario delle lezioni e renderne disponibili i locali e le attrezzature per attività proposte, gestite o organizzate dagli studenti.

prevede
che la scuola si apra al territorio e che attori principali di tale evento siano gli studenti a cui è affidato il compito di pensare e realizzare gli interventi.

Ne deriva
che la scuola non è più un’istituzione chiusa (che sviluppa i suoi programmi, disinteressandosi di quanto avviene intorno ad essa) ma diventa centro di promozione culturale, sociale e civile, che si propone e interagisce con le iniziative del territorio;

si possono svolgere

· attività complementari
· attività integrative

attività complementari
devono essere:
· collegate con le attività curricolari;
· sottoposte all’esame del collegio docenti per l’eventuale
adattamento alla programmazione didattico-educativa;
· rispondenti agli obiettivi formativi delle scuole;
· valutate globalmente dal consiglio di classe;
· proposte anche da gruppi di almeno 20 studenti e
da associazioni studentesche;

possono essere:

· attività aggiunte al normale curriculum previsto dai programmi;
· materie aggiuntive;
· attività che arricchiscano il corso di studi;

attività integrative
devono essere:

· sottoposte all’approvazione del consiglio d’istituto che ne
controlla la compatibilità con le risorse finanziarie in bilancio
e la coerenza con il progetto educativo dell’istituto;
· rispondenti alle esigenze degli studenti e delle famiglie,
alle opportunità del territorio e alle capacità organizzative delle
associazioni studentesche.

possono essere:

· attività di arricchimento del tempo libero;
· occasioni extra-curricolari di crescita umana e civile

esempi di attività da realizzare:
· servizio accoglienza;
· cura di micro-ambienti naturalistici e dei beni culturali
e ambientali;
· cineforum;
· teatro e invenzioni teatrali;
· ascolti ed esecuzioni musicali;
· giornali degli studenti e di istituto;
· laboratori letterari per realizzare racconti di fiction;
· realizzazioni di libri, fumetti, video, audio cassette, ipertesti,
concerti;
· conferenze e forum di studio;
· strumenti e procedure di accesso alle informazioni;
· sport e allenamenti, gare e tornei, ginnastica, pittura, disegno;
· gemellaggi con altre scuole dell’unione europea (conferenze,
incontri, teleconferenze);
· ogni altra iniziativa compatibile con le finalità formative
dell’istituto.

le attività si finanziano con:
· fondi stanziati dal Ministero Pubblica Istruzione per le attività
integrative D.P.R. 567/96 in base al numero degli alunni
(£. 35.000.000 circa per ogni istituto superiore);
· finanziamenti per il funzionamento dei C.I.C.
(Centri Informazione e Consulenza);
· finanziamenti degli Enti locali (Comune, Provincia, Regione)
sulla base di progetti;
· risorse e contributi volontari e finalizzati da parte delle famiglie;
· iniziative di autofinanziamento approvate dal Consiglio d’Istituto
(coerenti con le finalità della scuola e non forme di commercializzazione).

la gestione delle somme spetta
agli studenti (i quali devono essere a conoscenza delle disponibilità finanziarie loro destinate) attraverso un gruppo di gestione (espresso dal Comitato studentesco e dai rappresentanti eletti nel Consiglio d’Istituto) coordinato da uno studente maggiorenne.

gli studenti possono avvalersi della collaborazione di:
· docenti disponibili e personale non docente della scuola;
· esperti nei vari campi;
· associazioni di studenti ed ex studenti;
· associazioni culturali e di volontariato;

gli studenti possono riunirsi in orario extrascolastico
in un locale attrezzato messo a disposizione dalla scuola.